Oggi vogliamo consigliarvi un libro, una biografia che sicuramente la maggior parte di voi ha già letto. Uno dei maggiori successi letterari degli ultimi anni: Open la storia autobiografica di Andre Agassi, uno dei tennisti più famosi di sempre. Vi parliamo di questo bellissimo (e confermo perchè l’ho letto) libro tramite la recensione di uno dei nostri Life Trainer, Simone de Michele.
Simone, dopo la sua prima incursione sul blog continua a raccontarci il suo personale punto di vista sul rapporto tra mente e corpo: un connubio imprescindibile. “Open” di Andre Agassi è un libro forte, vero ed energico: dove un grande sportivo del recente passato racconta il suo percorso personale e sportivo.
Grazie Simo!
Open di Andre Agassi
“Lo sport ha il potere di raccontare storie di vita vissuta, che coinvolgono grazie al fascino della verità… E del percorso. Caso letterario negli Stati Uniti nel 2011, Open è l’autobiografia di un tennista estroso e metodico, capriccioso e talmente altalenante da essere quasi normale. E quindi di tutti.
E’ la storia di un bambino cresciuto con il tennis come destino, schiavo delle ambizioni di successo del padre verso il figlio, non trattabili.
Ma sullo sfondo di questa perentorietà si cela la crescita fisica e soprattutto mentale di un talento non sfavillante, ma ben educato; di un artista padrone del proprio pennello solo nei momenti di ispirazione, capace di demolire giganti come Ivanisevic e perdere contro delle matricole. Si racconta il rapporto con le donne della sua vita, della serenità che la stabilità sentimentale possa dare a un uomo che pratica lo sport individuale per eccellenza; insegna, o almeno, a me lo ha fatto, a provare a controllare meticolosamente solo quello che puoi.
I racconti delle partite vengono narrati dal punto di vista del giocatore, e non del pubblico. Vi siete mai chiesti cosa passa per la testa ad un tennista quando l’avversario ribalta un punto con il falco?? Quando al tuo angolo vedi i tuoi cari con il cuore in gola?? E cosa si prova servendo per il match??
E’ un libro che apre prospettive diverse agli educatori sportivi; a volte duro, ma sincero. Ci ricorda che anche le vite eccezionali hanno una componente forte di normalità. E proprio per questo le vite normali devono anelare all’eccezionale”.